I viaggi alla ricerca dei canti si alternavano a periodi in cui ritrasmettevo ciò che avevo appreso tramite un personale percorso pedagogico.
Nel 1992 è nata la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna. All’inizio della sua fondazione eravamo circa 18 giovani insegnanti. Un’impresa creativa entusiasmante dove, con grande gioia e serietà, si rifletteva costantemente sulla dimensione didattica della scuola affinché si generasse un vivo spirito musicale.
La grande condivisione e la qualità artistica erano l’obiettivo congiunto. Nella scuola avevo la libertà di gestire i tempi delle lezioni e ciò mi ha permesso d’intraprendere i viaggi di ricerca ogni qual volta ne sentissi la necessità con la prospettiva certa di poter trasmettere subito, al mio ritorno, ciò che ero andata a cercare.
All’interno della Scuola Ivan Illich, in modo progressivo e naturale, si formò un gruppo di persone con cui approfondire la dimensione creativa che portavo e così è nata la compagnia “Teatro della Voce” con cui ho condiviso anni di ricerca vocale e di creazione di spettacoli teatrali legati al canto.
Con il Teatro della Voce si trascorreva molto tempo ad affinare l’ascolto, a improvvisare con le voci, ad imparare e scambiare canti di diverse culture, a condividere l’insegnamento durante i seminari. Per anni ho preferito non effettuare registrazioni delle nostre improvvisazioni vocali affinché potesse svilupparsi una concentrazione nel “qui ed ora” data dall’ascolto del presente vivo senza alcuna invadenza tecnologica.
La dimensione che cercavamo era più rituale e immanente piuttosto che legata alla manipolazione di un materiale registrato. In seguito siamo passati ad integrare un linguaggio più teatrale intrecciandolo alla precisione dell’ascolto vocale che, per il Teatro della Voce, costituiva sempre il cuore della ricerca.