Centro di Arte e Cura della voce
Il Centro di Arte e Cura della voce nasce nella primavera del 2007 allo Studio Procope di Bologna con l’obiettivo creativo di essere un luogo capace di ospitare diverse essenze della vocalità. Un luogo che consenta di scoprire o di ritrovare il piacere del canto condiviso, di esplorare, conoscere meglio, incontrare la propria voce e quella dell’altro. Quel canto autentico, effimero e inafferrabile, che ha la qualità di rendere più intenso il momento presente cogliendo con passione il senso profondo della transitorietà dell’attimo e dell’esistenza.
Nel 2010 è nata l’esigenza di far si che questo “luogo del canto” potesse vivere in un tessuto sociale particolarmente sensibile a questa dimensione del Canto dell’Anima, per dare un senso di continuità tra l’intimità del lavoro sulla voce e la dimensione poetica di una comunità.
Il Centro di Arte e Cura della Voce, attualmente, ha trovato casa a Siviglia, in Spagna.
L’entusiasmo del canto
Condotto da Germana Giannini
In questa serie di incontri vorrei condividere l’esperienza di ricerca vissuta in questi anni dedicata alla forza vitale e benefica di certi canti di diverse culture. Le fonti principali appartengono alle tradizioni del Tibet, dell’India, della cultura sefardita, dell’Italia, della Corsica, …
Questi canti eseguiti con la loro precisa vibrazione vocale, intrecciata ad un immaginario vivo e al giusto sostegno del respiro, aiutano a riscoprire o rafforzare diversi aspetti emotivi ed energetici della nostra persona. Aspetti come la forza, la grazia, la potenza gioiosa, la tempestività, la calma, l’entusiasmo, …
L’entusiasmo del canto aiuta a resistere tenacemente quando i tempi sono poco entusiasmanti. Il canto, qui, non vuole essere una forma di evasione quanto piuttosto un mezzo creativo per sviluppare la propria forza d’animo nella realtà.
Questi incontri creeranno un “luogo” comunitario, di sperimentazione, d’accoglienza e non-giudizio dove potersi esprimere in queste forme di vocalità attingendo a quelle fonti vive che il nostro corpo custodisce sempre anche se silenziosamente.
Un luogo dove condividere l’entusiasmo della creatività personale e collettiva.
Un luogo Aperto.
Canto indiano, dal sacro al profano:
il canto delle cortigiane.
con Germana Giannini, Francesca Cassio e Saira Begum
Il repertorio è di carettere prettamente romantico, e rappresenta un particolare caso della letteratura musicale indiana in cui il canto e la danza costituiscono un unico evento teso alla massima espressività del femminile.)
L’arte delle baiji è stata proibita dalla fine del 1800, con delle leggi repressive che hanno condannato la musica e la danza delle cortigiane indiane a intrattenimento di carattere sensuale.
Per questa ragione il repertorio delle baiji non è mai stato trasmesso, né è riconosciuto dalla tradizione colta.
Saira Begum è l’ultima discendente di una famiglia di artiste, la cui origine risale alla celebre cantante Sadah Bahar Koeli, ritenuta leggendaria per la sua melodiosa voce capace di incantare anche i serpenti.
Riscoperta da Francesca Cassio durante una ricerca sulla tradizione femminile nella musica indiana, Saira Begum propone per la prima volta ad un pubblico occidentale alcuni brani del suo prezioso repertorio.
Il seminario è parte del programma dedicato all’arte e alla cura della voce coordinato da Germana Giannini, la quale in questa occasione curerà alcuni esercizi di preparazione fisica e vocale mentre, nella parte più specifica, Saira Begum sarà coadiuvata da Francesca Cassio che, oltre a tradurre dall’hindi, spiegherà alcuni concetti di base della musica delle cortigiane.
Francesca Cassio è musicista e cantante specializzata nei repertori vocali dell'India del Nord. Docente di Etnomusicologia presso l'Università di Trento, docente di Canto Indiano presso il Conservatorio di Vicenza.
Allieva dal 1994 di Amelia Cuni e di Ustad Rahim Fahimuddin Dagar, sotto la cui guida continua ancor oggi a perfezionare lo studio del canto dhrupad. Fra il 2001 e il 2005 ha risieduto a Benares, dove ha approfondito alcuni aspetti della tradizione filosofica, coreutica e musicale, tra questi il repertorio di canto e danza delle cortigiane, apprendendo direttamente da una delle ultime interpreti viventi, Saira Begum.
Saira Begum discende da una famiglia di cantanti e danzatrici della tradizione di Benares. Note con il nome di Baiji, le cortigiane di Benares, rappresentavano fino alla fine del XX secolo uno straordinario esempio di donne professioniste dedite al canto e alla danza. (La grazia, la bellezza e la raffinata educazione di queste esecutrici rendeva la loro presenza particolarmente ambita nei concerti organizzati dai sovrani e dagli uomini dell’aristocrazia indiana.
Laboratorio con Germana Giannini
La forza creativa della voce.
La creatività vocale è una forza viva che tocca nel profondo, che può rigenerarci e sostenerci nel percorso di trasformazione della vita.
Tramite la vibrazione della voce è possibile esplorare i confini interni del nostro corpo, percorrendo la struttura ossea e scoprendo i tanti luoghi di risonanza della voce.
Dentro a questo spazio interiore il suono e il canto possono essere vissuti come un gesto espressivo e naturale delle emozioni dell'anima.
Nel corso di questi incontri, attraverso la pratica del canto di culture diverse, il nostro corpo-voce saprà accogliere ed integrare in modo armonico i tanti timbri che caratterizzano la vocalità. Avere cura della voce e dell'ascolto vuol dire intendere il corpo come un luogo creativo, capace di scoprire o riscoprire -tramite la vibrazione- parti a lui sconosciute o rimaste a lungo silenti. Un luogo "nostro", capace di veicolare emozioni ed elaborare memorie
Laboratorio sugli armonici e il canto difonico.
Condotto da Germana Giannini e Andrea De Luca
Esiste un modo insolito per cantare, usando due voci contemporaneamente: è il canto degli armonici o canto difonico, consiste in una emissione simultanea di due suoni, di cui uno continuo e l’altro modulabile in senso melodico. Apparentemente misterioso, avvicinarsi al canto degli armonici è un modo per entrare in contatto con gli elementi più sottili del suono e apprendendone le tecniche fondamentali trarne, oltre che i canonici benefici legati alla concentrazione, all’ascolto e al rilassamento, anche un divertimento particolare.
Il seminario è aperto a chiunque desideri cominciare a conoscere questa tecnica di canto e a chi ha già avuto esperienze a riguardo e desidera approfondire la ricerca. La compresenza dei due insegnanti al laboratorio consentirà di lavorare in sessioni corali condotte da Germana Giannini -sulla vocalità complessiva dello strumento-voce, e in momenti individuali condotti da Andrea De Luca sullo specifico del canto armonico.
Andrea De Luca, attore e cantante, si è dedicato a diverse tecniche vocali studiando al Roy Hart Théatre (rapporto corpo/voce, sperimentazione sui registri), M. Minetto (canto classico), Tran Quang Hai (canto difonico) e con M. Sardi (canto classico). In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Leo de Berardinis (I giganti della montagna), Elena Bucci e Marco Sgrosso (L’amore delle pietre; Macbeth), Luciano Nattino e Antonio Catalano (Moby Dick), Gigi Dall’Aglio e Assia Djebar (Figlie d’Ismaele nel vento e nella tempesta) e con le compagnie Casa degli Alfieri e Opera Bazar. Collabora da anni con Germana Giannini.


A più voci
Con Germana Giannini e Andrea De Luca
sei incontri sui madrigali e sui canti polifonici
di tradizione di differenti culture.
Il corso prevede la trasmissione e lo studio di alcuni canti polifonici appartenenti alla tradizione popolare di varie culture (corsica, ex-cecoslovacchia, bulgaria) e di alcuni madrigali del 500 appartenenti alla polifonia classica occidentale. L'intento è quello di giocare con i diversi timbri vocali tipicamente pertinenti dei due repertori (classico e popolare) con la possibilità poi, nell'improvvisazione corale, di contaminazioni timbriche, melodiche e ritmiche fra i generi.
Il tocco del canto
Laboratorio settimanale con
Germana Giannini e Irene Dal Pozzo
Questo ciclo d’incontri nasce in ascolto del naturale desiderio dei partecipanti ai corsi tenuti al centro di Arte e Cura della Voce, di integrare il piacere del canto con il piacere del tocco del massaggio. Il lavoro corporeo sul canto proposto da Germana Giannini trova dunque un suo ampliamento ed approfondimento nell’intreccio con il percorso sul massaggio proposto da Irene Dal Pozzo. Il corpo è dunque lo strumento per eccellenza capace d’accogliere e sviluppare dimensioni dell’anima e dell’emozione attraverso vibrazioni sonore e canore accompagnate dalla cura di un massaggio sensibile.
Irene Dal Pozzo vive la sua dimensione terapeutica come una vocazione interiore volta alla studio del corpo umano. Segue la scuola per terapisti della riabilitazione, si specializza nel metodo Mézières, collabora con osteopati ed omeopati, è iscritta all’accademia di medicina tradizionale cinese. Segue per diversi anni il percorso di un terapeuta francese che la forma in “Energia Fondamentale”, insegnamento decisivo per la sua vita. Si occupa di diversi tipi di massaggio rivolti soprattutto all’integrazione dei diversi piani dell’esistenza. Attualmente, attraverso l’incontro con Germana Giannini, sta sviluppando una ricerca di connessione sensibile fra canto, vocalità espressiva ed il tocco corporeo del massaggio.
Qui di seguito sono riportati alcuni seminari condotti da Germana Giannini, alcuni dei quali insieme ad altri artisti, e il relativo CD con il materiale di lavoro.
Laboratorio con Germana Giannini
Il Canto della Vita.
“Dopo molti anni di ricerca artistico-antropologica sul canto e di condivisione espressiva con migliaia di voci di tutto il mondo, ho sentito di voler continuare il percorso in una città particolarmente sensibile alla profondità e convivialità del canto: Siviglia”
Chi già conosce questo lavoro sul canto potrà così condividerne un ulteriore passo. Chi lo incontrerà per la prima volta si troverà in un contesto nuovo, dove poter partecipare della dimensione canora di gruppo in un clima di apertura e convivialità che renderà possibile a tutti vivere l’esperienza intima e collettiva del canto.
Questi incontri sono stati pensati per creare una continuità fra il momento del lavoro sulla voce all’interno del gruppo e il tessuto canoro-sociale della città, in ascolto del rito e della pulsazione vitale.
Le giornate saranno scandite da una pratica quotidiana di tre ore di lavoro, dedicate a canti di diverse culture e ad aspetti caratteristici del canto di tradizione andaluso. Ad esse si intrecceranno momenti di convivio, il tempo per scoprire e godere personalmente ed in autonomia della bellissima città e le serate dedicate agli spettacoli nei locali “flamencos”.